Terapia del Disturbo Borderline di Personalità
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La disregolazione delle emozioni tipica dei pazienti con Disturbo di Personalità Borderline (che li differenzia dai pazienti con altri disturbi di personalità), l‘impulsività e l’autolesionismo, sono state trattati con particolare efficacia da Marsha Linehan (University of Washington), che ha elaborato una terapia specifica per il Disturbo Borderline, la Terapia Dialettico Comportamentale (Dialectical Behaviour Therapy - DBT).
Ad oggi la Terapia Dialettico Comportamentale è l’unica forma di psicoterapia formulata per il Disturbo Borderline che abbia dimostrato la propria efficacia grazie a ricerche scientifiche da parte di ricercatori indipendenti.
Si tratta di un approccio terapeutico che unisce tecniche classiche della Psicoterapia Cognitivo Comportamentale (individuale e di gruppo), e strategie mediate da forme di meditazione orientale (vedi "Mindfulness").
Questo approccio si basa sull'assunto per cui il paziente Borderline sarebbe caratterizzato da una vulnerabilità biologica riguardante gli stati emotivi, nei termini di una bassa soglia di stimolazione (intensa reattività, ad es. reagire con rabbia intensa ad uno stimolo poco rilevante per la maggioranza delle persone), ed una maggiore difficoltà a fare ritorno al tono emotivo di base (una volta scatenata la rabbia, invece di scemare gradualmente, continua a crescere sino a determinare comportamenti pericolosi per sé o per gli altri).
A tale vulnerabilità biologica Marsha Linehan ritiene necessario, perché possa determinarsi un disturbo conclamato, l'aggiungersi durante lo sviluppo di una serie di condizioni negative legate all'ambiente familiare, in particolare ciò che definisce invalidazioni emotive. Questo termine indica una difficoltà da parte delle figure genitoriali a riconoscere gli stati emotivi del bambino e rispondervi adeguatamente: in questo modo il soggetto, già a rischio a causa della suddetta vulnerabilità biologica, vede amplificarsi il proprio disagio a causa della mancata acquisizione di quegli strumenti adibiti al riconoscimento e alla gestione delle emozioni, che la maggior parte delle persone acquisiscono nell'infanzia.
I comportamenti impulsivi o autolesivi del paziente Borderline spesso servono a "disattivare" stati di attivazione emotiva intensi e dolorosi.
La Terapia Dialettico Comportamentale si basa su una doppia strutturazione del trattamento, individuale e di gruppo: nel trattamento individuale si lavora sui vissuti del paziente Borderline, si prescrivono dei "compiti" da eseguire durante la settimana, e si effettua una revisione di quelli precedentemente assegnati. Il terapeuta individuale, a differenza della maggior parte delle psicoterapie, offre anche supporto telefonico al paziente per le emergenze (situazioni a rischio di vita); nel trattamento di gruppo vengono insegnate strategie (skills training) in grado di permettere al paziente di adattarsi efficacemente a varie situazioni problematiche, imparando a gestire autonomamente emozioni, pensieri, relazioni interpersonali, stati di intensa sofferenza.
La pratica della Mindfulness riveste particolare importanza nella Terapia Dialettico Comportamentale. Praticare la Mindfulness significa acquisire “consapevolezza” dei propri pensieri, azioni e motivazioni prestando attenzione al momento presente, intenzionalmente e in modo non giudicante. E' evidente come questi aspetti siano centrali nel trattamento del Disturbo Borderline.
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